LU BADDHU CANTATU

1ª Rassegna di balli cantati

17 dicembre 2022
Teatro del Carmine - Tempio Pausania

L’idea di dar vita ad una rassegna che avesse come tema centrale l’esecuzione del ballo tradizionale sardo accompagnato dal canto “a tenore”, “a tasgia”, “a chiterra” o dalle launeddas, nasce da un’intuizione tanto semplice quanto vincente:

Il ballo cantato, o musicato con gli strumenti più antichi, può essere definito il “re” dei balli sardi; quello più primitivo e più complesso nella sua esecuzione. La maggior parte dei gruppi folklorici ne possiede uno nel proprio repertorio. Poter assistere ad una manifestazione incentrata su questo tema, una manifestazione capace di suscitare grandi emozioni, è, per lo spettatore, un’occasione unica, ricca di suggestione e di fascino.

Il ballo sardo trae le sue origini dalle cerimonie sacre preistoriche celebrate per propiziarsi una caccia abbondante o un buon raccolto. La figura fondamentale eseguita dai ballerini è il cerchio, una “caròla” in cui tutte le coppie si tengono per mano. Nella sua espressione più ancestrale, per accompagnare le danze, si ritrova l’uso della voce o dell’antichissimo strumento a fiato. È, indubbiamente, quanto di più affascinante possa esistere perché, dal punto di vista ritmico e melodico, evidenzia lo stretto legame tra chi esegue la musica, o il canto, e chi balla, in una perfezione che può definirsi assoluta.

Su ballu tondu a cantigu in su patiu de cheja (1876) Il ballo sardo o tondo col canto nel piazzale della chiesa Autore: Manca di Mores Simone Incisioni e stampe - Cagliari: Edizioni della torre, 1991.

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Foto di: V. Ruggero e G. Doppiu
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