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Viaggio in Polonia – Doppio oro

Sul finire del mese di Agosto del 2015, esattamente dal 21 al 29, l’Accademia Tradizioni Popolari “Città di Tempio”, accompagnata dall’Associazione culturale “Coro Gabriel” di Tempio, ha partecipato alla 47esima edizione del Festival Internazionale del Folklore della montagna svoltosi in Polonia nella città di Zakopane. Si tratta di una delle manifestazioni folkloristiche più antiche e prestigiose d’Europa. Erano presenti 16 gruppi provenienti da tutto il mondo che hanno sfoggiato i propri costumi e le proprie danze durante gli spettacoli e nel corso di alcune sfilate che si sono snodate per tutta la città. Le esibizioni più importanti si sono svolte su due palcoscenici differenti. Il primo, situato all’aperto, in un grande parco, dove erano presenti numerosissimi stand di prodotti gastronomici e di artigianato locale, diverse attrazioni per grandi e per bambini e anche un grande teatro tenda. Proprio all’interno di quest’ultimo si trovava il secondo palcoscenico dal quale tutte le esibizioni venivano trasmesse in diretta televisiva.

Ogni sera, dopo gli spettacoli ufficiali, tutti i gruppi si ritrovavano per stare insieme e ognuno di essi proponeva i balli tradizionali del proprio Paese. Gli organizzatori hanno insegnato alcune canzoni e alcuni balli tipici polacchi alle diverse delegazioni. Nell’ultimo spettacolo, una coppia di ciascun gruppo ha preso parte al ballo di apertura. La sera stessa tutti i gruppi hanno cantato una canzone Góralska (montanara) e tutti gli uomini si sono esibiti in un ballo caratteristico dei montanari di Zakopane. La domenica, alla Santa Messa, si sono susseguiti canti e preghiere nelle differenti lingue. Questo a riprova che le barriere geografiche, razziali e di qualunque altro tipo non hanno alcuna ragion d’essere. L’importante è l’amicizia che si instaura fra i popoli e fra i singoli individui di culture e tradizioni differenti, che riescono ugualmente a convivere in pace e serenità. Il Festival, a concorso, aveva una giuria internazionale composta da personalità competenti in materia, che annoverava fra i suoi componenti alcune importanti figure del Cioff (Organismo internazionale organizzazione festival del folklore). I giudici sono rimasti colpiti sia dalla nostra eleganza e dall’autenticità delle tradizioni sarde, sia dal perfetto connubio fra i suoni dell’organetto e delle trunfa di Peppino Falconi e l’armonia delle voci del canto a tasgia del Coro Gabriel (così ci hanno espressamente riferito alcuni giurati che erano documentati sulle tradizioni sarde e sulla sacralità della figura del cerchio caratterizzante i nostri balli).

Siamo stati molto apprezzati anche dagli spettatori stranieri e dai numerosissimi spettatori italiani in vacanza a Zakopane. Tutto questo ci ha consentito di vincere la “ciupagi” d’oro, l’ambito premio che riproduce una tipica piccozza, elemento imprescindibile dell’abito tradizionale maschile, utilizzata dai montanari di Zakopane per costruire le caratteristiche case di legno, ma anche per ballare, arrampicarsi e combattere. Gli amici del Coro Gabriel, nell’ambito del concorso, interno al festival, per musicisti, strumentisti e cantati folkloristici, sono stati premiati anche essi con la campana d’oro. Nonostante il pubblico non capisse il testo dei brani proposti, restava ammaliato in silenzio con l’orecchio teso fino al termine dell’esibizione, quasi a cogliere il senso delle parole che si fondevano in un’unica voce tipica di lu cantu a tasgia.

La città di Tempio ha vinto due volte, portando a casa due importanti premi a livello internazionale che danno lustro alla nostra cittadina. Un episodio che ha colpito emotivamente tutto il gruppo è stato quello in cui siamo venuti a conoscenza, al termine di una delle esibizioni, della chiamata alle armi degli uomini del gruppo dell’Ucraina, richiamati in Patria per andare al fronte a combattere contro la Russia. In questa occasione il coro Gabriel ha dedicato loro alcune canzoni di conforto e la commozione da entrambe le parti è stata evidente. Alla fine abbiamo suggellato questa amicizia con una “piccola” birra polacca con la speranza di poterci, un giorno, rivedere per ballare e cantare insieme ancora una volta.

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